Complesso San Michele in Bosco Bologna

Monastero di San Michele in Bosco: La storia

Sul sormontare di un colle, a ridosso della città di Bologna, s’erge il Monastero di San Michele in Bosco. Un imponente complesso architettonico comprendente la chiesa e l’adiacente ex-convento degli Olivetani. Oggi sede dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, il Monastero di San Michele in Bosco domina la città sottostante come un antico signore domina il suo castello. La chiesa, che nel corso del tempo venne ricostruita svariate volte, fu luogo di preghiera dei monaci Olivetani che vi si insediarono nel 1364 e del loro periodo è la realizzazione del chiostro dei Carracci e il rifacimento della chiesa, attribuita all’urbanista e architetto ferrarese Biagio Rossetti. Alla fine del ‘700, durante il governo di Napoleone Bonaparte che abolì tutti gli ordini monastici, il Monastero di San Michele in Bosco fu confiscato e parte del terreno venduto a privati. Dopo la Restaurazione, nel 1841, divenne villa per il Pontificio e più tardi residenza per il Re d’Italia.

Il parco venne realizzato alla fine di questo stesso periodo quando il Monastero diventò ospedale. Esso prende parte del colle e dalla chiesa e, attraverso una lunga strada serpeggiante, scende verso via Codivilla. La vegetazione del parco del Monastero di San Michele in Bosco è quasi esclusivamente arborea. Nella parte orientale troviamo una massiccia presenza  di conifere (cedri, pini neri), mentre nella parte occidentale la vegetazione è più varia e, accanto a querce secolari, vi sono alberi ornamentali .

Dal 2007 la Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna ha assunto la gestione delle parti monumentali del Monastero di San Michele in Bosco consentendogli così l’accesso al percorso culturale, artistico e museale di Genus Bononiae: i Musei nella Città.

Monastero di San Michele in Bosco: La struttura

L’armoniosa fronte rinascimentale del Monastero di San Michele in Bosco risale alla prima metà del 1500 ed è opera, come già accennato, dell’architetto ferrarese Biagio Rossetti mentre il finissimo portale marmoreo si deve al senese Baldassarre Peruzzi . I due piani interni, uno per i fedeli , l’altro per il coro dei monaci, sono adorni di preziosi dipinti e sculture dei secoli XVI e XVII. Di grande bellezza è il chiostro ottagonale della fine del sec. XVI, ravvivato dalle celebri pitture della scuola dei Carracci, in parte perdute. Del Monastero di San Michele in Bosco, inoltre, va ammirata la sagrestia ed il coro, avvolti da magnifici affreschi cinquecenteschi. Nel presbiterio , infine, abbiamo l’accesso all’antico convento attraverso un lungo corridoio noto come il “Cannocchiale”, perchè grazie ad un effetto ottico, chi lo visita sembra avere la possibilità di toccare la Torre degli Asinelli.

Per orari di Apertura, Sante Messe ed altre info, clicca qui.

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