Percorso turistico la Via degli Dei
Sulle pendici degli Appennini, lungo un percorso che nel tempo ha congiunto Bologna a Firenze, esiste una strada che sfiora le alte vette aventi nome di divinità romane, e per questo oggi è conosciuta come il percorso turistico la Via degli Dei. Ricco di suggestività e di storia, il percorso turistico la Via degli Dei, non è indicato per quanti vadano di fretta, per chi ha bisogno di tecnologia o di vivere a contatto con i suoni persistenti della città. Lungo il suo percorso infatti, è consigliabile abbandonare lo stile di vita frenetico di ogni giorno, per immergersi nelle atmosfere naturalistiche che questo itinerario sa offrire.
Ricostruito a partire dagli anni ’90, il percorso turistico la Via degli Dei attraversa, infatti, numerosi luoghi di interesse naturalistico e paesaggistico, ricalcando, in alcuni punti, le medesime pavimentazioni percorse dagli etruschi o dai romani più di duemila anni fa.
Partendo da Piazza Maggiore a Bologna, punto di inizio e di fine di questo percorso, uno dei tracciati conduce all’indirizzo del Santuario della Beata Vergine di San Luca. Costruito a partire dal 1674, il Santuario comprende 666 archi e segna il punto più alto di questa tappa. Ridiscendendo lungo le rive del Reno, all’indirizzo del Parco Talon di Casalecchio, si raggiunge Sasso Marconi. Da questo punto un secondo itinerario porta al parco dei Prati di Mugnano. Ridiscendendo verso Brento si raggiungono invece le località di Monterumici e Monzuno.
Un ulteriore tracciato congiunge Monzuno a Pian di Balestra, lungo il quale è si può ammirare un bosco di castagni che congiunge il sentiero con il Monte Adone. Da Pian di Balestra esiste un sentiero che porta a Passo della Futa. In questo tracciato, vicino alla località le Banditacce, a 1202 metri d’altezza, si trovano alcuni resti dell’antica via Flaminia dell’epoca romana. Lungo il tracciato che unisce San Piero a Sieve a Bivigliano è possibile ammirare la Fortezza di San Martino e, poco distante, la bellissima villa medicea di Cafaggiolo ed il castello del Trebbio.
Nel sentiero che porta da Bivigliano a Fiesole si può raggiungere il monastero di Montesenario, e, scendendo verso il poggio delle Croci, sulla strada che da Fiesole porta a Borgo San Lorenzo, è possibile intraprendere il sentiero CAI n.° 2 che conduce a Poggio Pratone. Qui sostane per godere del bellissimo panorama su Firenze e, se la stagione lo consente, di alcune specie di orchidee selvatiche.
Consigliato per chi ama il trekking o le passeggiate in mountain bike, il percorso turistico la Via degli Dei è oggi uno dei principali punti d’attrazione dell’Appennino Tosco Emiliano. Distante dai tracciati più affollati, il percorso turistico la Via degli Dei , rappresenta una reale opportunità di vivere una vacanza itinerante all’aria aperta.
Consigliato a giovani, adulti e famiglie con bambini, vi consente di decidere il tracciato da seguire a seconda del tempo che avete a disposizione e della vostre abilità. Lungo il tragitto troverete una segnaletica verticale e orizzontale, posizionata all’inizio o lungo il sentiero e agli incroci più importanti, che vi permetterà di conoscere il numero del sentiero che state percorrendo, la quota del punto dove vi trovate, i luoghi di destinazione che potete raggiungere ed i tempi di percorrenza.
Percorso turistico la Via degli Dei, la storia
Battuto per la prima volta probabilmente dal popolo Etrusco, che ne utilizzava il tracciato per congiungere Fiesole a Felsina, il percorso turistico la Via degli Dei , rivestiva un ruolo di primaria importanza per i traffici mercantili degli Etruschi e per favorire il dominio di questa popolazione sulla Pianura Padana nel corso dei secoli del loro insediamento. Nel 189 a.C. i Romani fondarono in quei territori la colonia di Bononia, utilizzando il tracciato per collegare le zone di Arezzo e Roma attraverso gli Appennini edificando così, sul tracciato etrusco, una vera e propria strada. Il medioevo vide utilizzare l’attuale percorso turistico la Via degli Dei sia a piedi che a cavallo. Tuttavia il lastricato romano, sfaldandosi nel tempo, venne sostituito da un semplice sentiero privo di pavimentazione e più stretto, così rimasto sino ai giorni nostri.
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