Inaugurato nell’aprile 1999, il Civico Museo Archeologico della Val Tidone, ospita i numerosi reperti rinvenuti nella vallata.

Esso rappresenta il frutto di una felice collaborazione tra mondo delle istituzioni e realtà del volontariato.

Infatti i materiali esposti, di proprietà statale, sono ospitati nei sotterranei della Rocca Municipale di Pianello Val Tidone, locali appositamente restaurati dalla locale Amministrazione Comunale nel corso degli anni ‘90, e sono fruibili al pubblico grazie alla disponibilità dell’Associazione Archeologica Pandora.

Il 24 febbraio 2010 il MAVT ha ottenuto il riconoscimento come MUSEO DI QUALITA’, attraverso il raggiungimento degli standard e degli obiettivi di qualità proposti dall’IBC nel 2009 orientati al miglioramento della qualità dei servizi offerti al pubblico.

Nelle tre sale espositive, lungo un percorso storico temporale scandito da numerosi pannelli didattici, i diversi ritrovamenti permettono al visitatore di ricostruire il passato della Val Tidone passando dall’epoca pre e protostorica a quella romana fino al Medioevo

Nel Piacentino al momento iniziale del Neolitico(VI millennio a.C.) sono riportabili lame di selce e bulini utilizzati sia nelle manifatture tessili sia in quelle ceramiche inquadrabili nella facies culturale del ‘Vhò di Piadena’.

Al pieno Neolitico (prima metà del V millennio) è  riportabile l’aspetto culturale dei ‘Vasi a Bocca Quadrata’ che trova testimonianze anche in tutta la provincia e particolarmente in media Val Tidone.

Sulla destra spicca infine la stele cd. ‘di Valeria Nardis’(colore-guida rosso), monumento funerario di epoca romana (seconda metà del I sec. d.C.) restaurata grazie al contributo della famiglia Demarosi nella cui proprietà il pezzo è stato rinvenuto Reperti metallici e vitrei, in gran parte oggetti d’ornamento, ascrivibili alle varie fasi dell’età del Ferro sono infine conservati nella vetrina 7.

Con il Neolitico recente si afferma nel nostro territorio la facies di ‘Chassey-Lagozza’, di influsso francese, che ben si esprime in Val Trebbia nel Villaggio di San Andrea di Travo. In Val Tidone appena successivo è il sito di Monte Fernico. Vetrina 1: reperti neolitici.

Tra gli ultimi secoli del IV millennio e la fine del III si colloca l’età del Rame, durante la quale si registrano importanti innovazioni tecnologiche come l’invenzione della ruota e dell’aratro oltre alla diffusione della metallurgia. Per tale periodo le testimonianze offerte dal Piacentino sono esigue e sporadiche. Vetrina 2: reperti eneolitici

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Fornisci il tuo contributo!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *