SEDE: TEATRO SOCIALE NOVAFELTRIA
DESCRIZIONE: Brillante commedia dialettale in 2 atti, scritta da una socia pro loco e ambientata nei primi anni ’70. Tutto gira attorno a Peppina, burbera proprietaria di una osteria, che viene ricoverata in ospedale a seguito di coliche renali. Fantasia e realtà si intrecciano dando luogo ad una storia divertente, ricca di battute e fraintendimenti che vi faranno sorridere ma che risveglieranno anche ricordi di persone e fatti di un tempo passato.
INGRESSO: € 10,00
Prevendita biglietti presso botteghino teatro:
Giovedì mattina dalle ore 10.00 alle 12.00
Giovedì pomeriggio dalle ore 17.00 alle ore 19.00.
Venerdì mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
SEDE: TEATRO SOCIALE NOVAFELTRIA
DESCRIZIONE: Brillante commedia dialettale in 2 atti, scritta da una socia pro loco e ambientata nei primi anni ’70. Tutto gira attorno a Peppina, burbera proprietaria di una osteria, che viene ricoverata in ospedale a seguito di coliche renali. Fantasia e realtà si intrecciano dando luogo ad una storia divertente, ricca di battute e fraintendimenti che vi faranno sorridere ma che risveglieranno anche ricordi di persone e fatti di un tempo passato.
INGRESSO: € 10,00
Prevendita biglietti presso botteghino teatro:
Giovedì mattina dalle ore 10.00 alle 12.00
Giovedì pomeriggio dalle ore 17.00 alle ore 19.00.
Venerdì mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00.
Evento organizzato dalla Pro-Loco di Novafeltria con spettacolari show su pista sterrata a 2, 3 e quattro ruote. Esposizioni e premiazioni per le varie categorie APE, VESPE, SCOOTER e MOTO e la partecipazione di diversi Ape Proto.
Stand gastronomici a cura della Pro-Loco sia a pranzo che a cena.
Musica con DJ dalle ore 19:30.
Le tagliatelle sono una specialità romagnola. Con l’ausilio del mattarello stendere l’impasto era un’operazione relativamente facile.
Un po’ alla volta l’azdora assottigliava l’impasto, fino ad ottenere una grande ‘luna’, tonda, morbida e di spessore variabile un millimetro – un millimetro e mezzo. Si giungeva al momento fatidico del taglio. La larghezza di tradizione non superava mai i sei millimetri, in nessun caso!
Poiché una sua misura superiore avrebbe sconfinato ne ‘tagliatella larga’ che è emiliana e non romagnola.