Maschere e riti antichissimi, sfilate di personaggi in costume e la rievocazione di una storica festa da ballo: esibizioni che si tramandano da generazioni e affondano le radici nella notte dei tempi. Sono i “Carnevali della tradizione” individuati dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia e che giungeranno da diverse regioni d’Italia per arricchire l’offerta del Carnevale di Venezia.

“I Carnevali della tradizione costituiscono uno spaccato di cultura e folklore rappresentando l’elemento di espressione della tradizione locale” afferma il presidente dell’Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia (Unpli), Antonino La Spina.  “L’iniziativa vuol valorizzare – aggiunge Fernando Tomasello, responsabile del dipartimento Patrimonio Culturale dell’Unpli – i carnevali storici ed in genere tutte le rappresentazioni che emanano il legame storico con l’identità del territorio. È un’iniziativa resa possibile grazie alla disponibilità delle singole Pro Loco e del Carnevale di Venezia”.

Tra i sei gruppi individuati che sfileranno in piazza San Marco il 12 Febbraio a partire dalle 15.30, arriverà da San Giovanni in Persiceto (BO) anche il “Carnevale Storico Persicetano”, che vede la luce ufficialmente nel 1874 nonostante ci siano notizie di manifestazioni risalenti anche al secolo precedente. Le radici di quello che è oggi il Carnevale di San Giovanni in Persiceto risalgono comunque alla fine dell’Ottocento, quando nacque la Società del Bertoldo e il neonato Carnevale si caratterizzò per avere una sfilata di carri, che poco alla volta cominciò ad assumere la caratteristica unica del Carnevale Persicetano, quella dello “Spillo”.

Lo Spillo, in dialetto “al Spéll”, significa letteralmente zampillo o schizzo, ma per il Carnevale il significato più corretto è quello di Trasfigurazione. La prima domenica di Carnevale i carri di tredici diverse società sfilano lungo un percorso all’interno del centro storico (il “Borgo rotondo”) e si fermano nella piazza del paese, che per l’occasione diventa una sorta di teatro e, nei quindici minuti di tempo a disposizione, inscenano uno spettacolo per raccontare una storia con l’ausilio di attori, di una colonna sonora, con le figure costruite sul carro e con i movimenti e le trasformazioni dello stesso carro, che esce dalla piazza trasformato. La società che si aggiudica il primo premio può fregiarsi per un anno del Gonfalone, lo stendardo che rimane in possesso della società vincitrici fino all’edizione successiva.
La maschera del Carnevale Storico Persicetano è Re Bertoldo, ad ispirazione del personaggio creato dallo scrittore e cantastorie nato a San Giovanni in Persiceto Giulio Cesare Croce (1550-1609). Il suo personaggio più famoso fu Bertoldo, astuto villano che si conquistò i favori del Re Alboino stupendolo
e divertendolo per la sagacia ed astuzia con cui riusciva ad uscire dai guai in cui, per la sua natura burlesca, inevitabilmente s’invischiava. Eversivo e strafottente, Bertoldo impersona al meglio il Carnevale, un momento di trasgressione in cui vengono rovesciate le gerarchie e il villano comanda
sulla nobiltà.

Durante il periodo carnevalesco Bertoldo diviene Re Bertoldo, sovrano del Carnevale di Persiceto, un monarca che vive tutto l’anno nella frazione di Castagnolo e si trasferisce nel capoluogo per prendere possesso del suo regno. In questo breve viaggio, che effettua cavalcando un somarello, viene accompagnato dal figlio Bertoldino, dalla moglie Marcolfa e dalla sua Corte.

 

 

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