Insieme alle chiese e alle case subiscono le conseguenze del terremoto anche le attività simbolo della cultura gastronomica che producono salumi, formaggi e lenticchie.

L’Umbria, come l’Emilia, nella morsa del terremoto. Economie minacciate dalle scosse. Come avvenne per il Parmigiano Reggiano ora la politica locale della nostra regione sprona la grande distribuzione a ‘soccorrere’ i prodotti tipici umbri. Insieme alle chiese e alle case, infatti, a subìre le conseguenze del terremoto del 30 ottobre ci sono le attività simbolo della cultura gastronomica dell’Umbria. La speranza è che si attivi la catena di solidarietà in maniera utile e propositiva per salvare le aziende locali mediante la commercializzazione di prodotti umbri come salumi, formaggi e lenticchie. In questo modo la nostra economia manterrebbe viva la speranza di rialzarsi dopo il pesante colpo ricevuto dalla calamità naturale. In questi giorni di disperazione i salumifici e i caseifici locali confidano nella commercializzazione e nell’export dei prodotti tipici.

Leonelli: i prodotti della Valnerina nel carrello «Come è già successo ad agosto e come è successo in innumerevoli altre occasioni gli umbri e gli italiani hanno saputo dimostrarsi capaci di una meravigliosa solidarietà – scrive in una nota Giacomo Leonelli del Partito democratico -. Raccolte fondi, donazioni in generi di prima necessità si moltiplicano. Sono certo che i nostri luoghi non saranno abbandonati – prosegue il segretario regionale del Pd – le persone che lì vivono e lavorano non saranno lasciate sole. La ricostruzione ci sarà, lo ricordano le parole del presidente Renzi che pure oggi non ha voluto far mancare la sua presenza. Norcia e la Valnerina con le sue meraviglie e i suoi angoli di bellezza torneranno in piedi. E ora Norcia deve vivere. Per questo,come Pd, saremo impegnati sin da subito: scriverò una lettera a tutti gli iscritti per chiedere che la nostra comunità si stringa intorno ai territori colpiti. Tra le tante manifestazioni di solidarietà, facciamo uno sforzo per mettere nel carrello e sulle nostre tavole i suoi ottimi prodotti tipici. Un aiuto concreto in un piccolo gesto, che può aiutare le tante imprese del territorio che non vogliono smettere di credere nel futuro».

Squarta: acquistiamo il prosciutto di Norcia In un post su Facebook il capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Squarta scrive: «Norcia è famosa per il tartufo nero e i prosciutti: in tutto il mondo ci sono norcinerie. Dopo il terremoto rilanciamo l’economia disastrata della Valnerina con azioni di solidarietà e manteniamo alto il Made in Italy. Come avvenne con il Parmigiano dopo il sisma in Emilia ora acquistiamo tutti il prosciutto di Norcia e i prodotti tipici della Valnerina. Aiutiamo la nostra terra a risollevarsi». Il consigliere regionale si rivolge «alla grande distribuzione organizzata sperando che possa contribuire a dare certezze alla tradizione gastronomica della Valnerina, privilegiando e incrementando i volumi d’acquisto e la commercializzazione dei suoi prodotti tipici come il prosciutto e il tartufo di Norcia, le lenticchie di  Castelluccio, lo zafferano di Cascia, i salumi e i formaggi di quelle zone».

L’allarme delle false lenticchie di Castelluccio «Sono in agguato speculatori pronti ad approfittare della tragedia per lucrare sulla pelle dei terremotati» denuncia il Codacons segnalando la presenza sul mercato di finti prosciutti di Norcia e lenticchie di Castelluccio falsificate. «Sul mercato sono presenti molti casi di falsi – è spiegato in una nota – con prosciutti di altra provenienza venduti come ‘di Norcia’ e lenticchie sfuse o in sacchetti attribuite al territorio di Castelluccio, ma senza alcuna certezza circa la loro reale provenienza».

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