Castell'Arquato, vista sul borgo

Il borgo medievale di Castell’Arquato

Il borgo di Castell’Arquato si trova in provincia di Piacenza, a poco meno di 40 km dal capoluogo. E’ situato in cima ad una collina, da cui si gode una splendida vista sulla Val d’Arda che ricopre l’intero territorio piacentino. Castell’Arquato è considerato uno tra i borghi più belli d’Italia, l’atmosfera medievale ci riporta indietro nel tempo, mentre passeggiamo tra i vicoli stretti e ciottolati.

Un po’ di storia: Il nome Castell’Arquato deriva da Caio Torquato, un patrizio romano che, arrivato nella zona all’incirca nel II sec a.C., fondò qui la prima comunità. L’accampamento sopravvisse alle invasioni barbariche del V secolo, ma perse moltissimi uomini durante una pestilenza nel 565. A metà del VIII Castell’Arquato era a tutti gli effetti una comunità organizzata, una curtis amministrata dal nobile Magno, con un proprio mercato e il centro di amministrazione per la giustizia. Alla morte di Magno, i possedimenti passarono sotto il controllo del vescovo di Piacenza, almeno fino al 1220. Solo pochi anni di libertà e Castell’Arquato sarà da ora fino al 1860, sotto il controllo di nobili famiglie italiane.

Le prime due dinastie a contendersi il borgo piacentino, furono gli Scotti e i Visconti. La prima ebbe il controllo fino al 1316, la famiglia Visconti riuscì a governare invece fino al 1450. La rocca, tra i simboli di Castell’Arquato, fu costruita durante l’epoca Viscontiana, precisamente nel 1342. Quando la famiglia Sforza prese il controllo del territorio, il borgo passa quindi sotto il loro controllo per un lungo periodo che va dal 1450 al 1707. Il XVIII secolo, segna l’entrata del borgo sotto il ducato di Parma e Piacenza, e il dominio prima dei Farnese e poi dei Borbone, fino all’arrivo di Napoleone.

Per le strade di Castell’Arquato: Il centro culturale del borgo medievale è la Piazza monumentale, situata in cima al colle. Qui oltre a godere di uno splendido panorama sulla Val d’Arda, potete ammirare la Rocca Viscontea. Il verde delle colline intorno, diverge dal color marrone della Rocca. Eretta nel 1342 da Luchino Visconti, è considerata una delle più importanti fortezze difensive del nord d’Italia. Sempre nello stesso anno, il duca, fece anche innalzare la cinta muraria del borgo, di cui oggi possiamo ammirare solo la Porta di Sasso. Dei quattro torrioni principali della Rocca, solo uno è rimasto integro. Se volete godere di una vista ancora più esclusiva, vi consigliamo di salire in cima alla mole del Dongione, il punto con il massimo panorama.

Accanto alla Rocca, si erge la Colleggiata, datata ‘756. E’ considerata come la più antica chiesa del territorio. La pieve battesimale annessa, risale al VII – VIII secolo. Durante il 1117 un terremoto distrusse la pieve, che venne riedificata e consacrata nel 1122. Poco distante dalla pieve vi è un portico datato 1300/1400, chiamato il portico del paradiso, per via delle tombe dei personaggi illustri tumulate all’interno.

Rimanendo sempre sulla Piazza monumentale, spostandosi nella parte più antica, si può notare il Palazzo Monumentale, o Palazzo del Potestà. La torre pentagonale faceva parte del progetto originale, mentre la loggetta dei Notari, fu aggiunta successivamente. L’anima più antica del palazzo è il mastrio rettangolare. Camminando per il borgo, si arriva al quartiere Monteguzzo, dove si erge il Torrione Farnese, rimasto incompiuto, probabilmente, a seguito della morte del duca Bosio II Sforza. Il Torrione affascina i turisti per via dei cunicoli sotterranei, che dovevano condurre o in aperta campagna o al palazzo ducale.

Il palazzo del Duca, realizzato da Alberto Scoto è datato 1292, anche se finestre risalgono sicuramente al ‘400. Ad abitare qui per moltissimo tempo, fu il Giudice di Castell’Arquato, fino a quando non cedé il palazzo al duca Bosio II Sforza, che si occupò di restaurare la struttura.

Enogastronomia Piacentina: Le tradizioni culinarie di Castell’Arquato si rifanno, in parte, alla cucina piacentina. Il piatto principale del borgo sono i “pisarei o “anolini” in brodo, cucinati in versione speciale con ripieno di grana padano, pangrattato e odori. A prender parte del patrimonio gastronomico locale, ci sono anche il Grana Padano DOP, il provolone Val Padano, la coppa Piacentina ed il Fiocchetto, affettato prodotto con la coscia del maiale.

Legato ad una tradizione locale è il Marsala all’uovo, commercialmente conosciuto come VOV. Il liquore deriva da un antica vicenda locale, in cui alcuni soldati affamati, accampati nelle terre del Piacentino, razziavano le fattorie della zona e si nutrivano per la maggior parte di uova. Da qui deriva la ricetta iniziale del Marsala all’uovo, che oggi è preparato con uova, marsala, vino, zucchero e spezie.

Tra i vini tipici della zona troviamo il “Colli Piacentini” Monterosso Val d’Arda, il Gotturnio, un vino rosso secco di cui si produce anche una versione frizzante, il Bonarda, al profumo di mandorla e l’Ortrugo.

 Per informazioni:

Pro Loco Castell’Arquato
Via Sforza Caolzio 2, 29014 Castell’Arquato PC
TEL. 0523803283
EMAIL: proloco.carquato@libero.it

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