Niballo Palio di Faenza

Il Palio di Faenza, un’antica tradizione dalle atmosfere medievali

La quarta domenica di giugno, alle ore 18:00, presso lo stadio comunale “Bruno Neri” di Faenza, ha luogo una delle più antiche e conosciute giostre medioevali: il Palio di Faenza. Le sue atmosfere medievali, la preparazione dei cavalieri e del cavallo, il corteo storico che accompagna i festeggiamenti, si sono ripetuti nel corso del tempo, sino a giungere a noi.

La “versione moderna” del Palio di Faenza prevede la partecipazione di 5 cavalieri appartenenti a 5 Rioni storici, e che essi vadano a sfidarsi fra loro. Borgo Durbecco o Rione Bianco, Porta Ponte o Rione Giallo, Porta Ravegnana o Rione Nero, Porta Imolese o Rione Rosso e Porta Montanara o Rione Verde; ogni rione, con il proprio cavaliere, partecipa alla giostra. Ed ogni Rione, sfida gli altri all’interno del palio. Ad ogni sfida il cavaliere vincitore conquista uno scudo del Rione battuto, maggiore è il numero di scudi che si conquista, maggiore è la possibilità di vittoria della giostra.

Ma come si svolge in pratica il Palio di Faenza?

Partendo tutti da un medesimo punto i contendenti percorrono una pista a ferro di cavallo in direzione contraria fino ad incontrarsi sul Niballo, una statua a mezzo busto avente alle estremità delle braccia un dischetto in metallo del diametro di 8 cm. La vittoria spetta al primo cavaliere che colpisce il dischetto facendo scattare un meccanismo che solleva il braccio colpito e blocca l’altro. Non esiste la possibilità di un pareggio all’interno del Palio di Faenza. Se a seguito delle 20 tornate di rito due o più Rioni dovessero aver conquistato lo stesso numero di scudi , vengono ripetuti altri gironi di sfida sino a decretare un unico vincitore.

Al termine della gara al Cavaliere vincitore viene consegnata la “Torre D’oro”, mentre al Rione ultimo classificato spetta la “chiave”, simbolo delle porte del campo su cui si è disputata la chiave e segno della fine dei giochi.

Un po’ di storia: Conosciuto come “Giostra del Barbarossa” e “Quintana del Niballo”, il Palio di Faenza trae le sue origini nel 1164, quando in occasione del passaggio dell’Imperatore Federico Barbarossa a Faenza, venne data prova della maestria dei faentini in battaglia. Da quel momento, ogni anno, essa veniva indetta, contrariamente alle altre manifestazioni svolte in occasione di feste religiose, per l’ultima settimana di carnevale. La quintana, costruita in ferro, venne chiamata Niballo, con riferimento ad Annibale, il generale cartaginese che in epoca medioevale impersonava l’esempio più terribile di saracino. La tradizione di questa giostra, i cui cavalieri partecipanti appartenevano alla nobiltà, mentre al popolo era concesso spalleggiare l’uno o l’altro rione, fu mantenuta sino al 1796, momento in cui giunsero anche a Faenza gli sconvolgimenti legati alla rivoluzione francese. Fu tuttavia ripresa, nella “versione moderla” nel 1959, quando per la priva volta il Palio di Faenza si svolse con la sfida dei cinque Rioni.

 Per Info, biglietti ed ultime notizie sul Palio di Faenza, clicca qui.

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