Ottobre a Selvapiana

1. 

   franco dice:

   7 Ottobre 2019 en 23:42

   “ricordo”ricordi: la mia vita: pecore capre tacchini monti ruscelli gridii di rondini attorno alla Chiesa aria sole e quant’altro sviluppavano la mia vita in quei monti benedetti. Vita felice fu , anche se funestata dai venti di guerra, che per fortuna è” passata” lasciando nell’animo del dodicenne, voglia di migrare, per darmi la possibilità di mettere nella mente qualcosa di diverso che non fosse la monotonia dei miei monti.L’orfanotrofio mi accolse, e così incominciò il mio migrare in paesi sconosciuti, partii con la “gluppa” con dentro pane formaggio e pochi indumenti su un camion che porta legna a Cesena poi Faenza Brisighella Fognano e Zattaglia , dove , in fretta e furia fu costruito, dietro all’Istituto, un cimitero, di notte arrivarono 3 camion di soldati inglesi morti che in fretta e furia furono sepolti, il mattino seguente nessuno era lì a piangere, erano stati raccolti dal Monte Mauro e dalle rive del Lamone, tristezza, non ricordo; sotto lo spiazzale dell’Istituto c’era una casa da contadino, era già sera inoltrata, stavamo giocando, s’udì un gran botto con luce abbagliante improvvisa, il contadino aveva calpestato una mina e poco dopo fu portato,a pezzi, nella nostra Chiesa su una scala che fungeva da catafalco ,avvolto in un lenzuolo,il mattino seguente era sepolto nel cimitero senza funerale. Avevo 12 anni.

   Rispondi
   • 

     Emilia Romagna dice:

     28 Ottobre 2019 en 10:11

     Gentilissimo Franco, la ringraziamo per aver condiviso con noi il suo toccante ricordo di queste terre.

     Rispondi

Lascia un Commento