Il Pane Ferrarese: La Ciupeta

Il pane ferrarese: La Ciupeta. Capolavoro di eleganza.

“Il pane ferrarese è un capolavoro di eleganza, di ingegnosità e di sapore che allieta l’occhio e persuade il gusto”. Queste sono le parole di Riccardo Bacchelli, scritte all’interno del Corriere della Sera nel 1958.

Per chi non ne fosse a conoscenza, la “Coppia Ferrarese” “ciopa” o “ciupeta” è un tipo di pane prodotto nella provincia di Ferrara. Ancora oggi non si è dato sapere l’origine esatta della forma a coppietta con i famosi curnit (crostini). Molti sono i padri e le madri di tale prelibatezza e sta di fatto che, già nel 1278, i legislatori ferraresi dettarono e fecero rispettare rigide norme per la confezione del pane, sia nella forma che nella sua cottura. All’interno degli Statuta Ferrariae si legge: “Statuimus quod pistores panes facere teneantur habentes oredellos et quod insimul non baxentur  quando coquentur …..” ovvero “Ordiniamo che i fornai siano obbligati a fare i pani che abbiano orletti e che non si abbassino quando cuociono”. In un’altra rubrica sanitaria era sottolineato quanto fosse importante la cottura e il peso, pena la multa in 12 ferrarini (monete in corso all’epoca). Era altresì importante e,  anche questo veniva obbligato da legislatura, che i forni per la cottura del pane fossero posti lontani dal passaggio pubblico, questo per  evitare che i passanti si scottassero con le faville del fuoco e per evitare inoltre che la polvere, mossa dal calpestio, finisse sui pani appena cotti. Nella cottura per terzi era prescritto che il pane ferrarese  fosse “bene coctus et saxonatus”. I fornai allo scopo erano obbligati a porre il sigillo della loro bottega sopra le pagnotte. I fornai erano anche obbligati a fare un pane di una sola qualità di farina levando solo la crusca. Questo ci fa capire quanto fosse importante questo alimento nel territorio ferrarese, quasi un prodotto da mettere sotto vetro.

Se nel 1278 vediamo introdotti gli orli ad abbellimento delle pagnotte, è  certo che al finire del XIII secolo e con l’iniziare del XIV che vediamo introdurre nuove raffinatezze affinché il pane assuma aspetto ancor più aggraziato. Osservando attentamente gli affreschi dell’oratorio e della chiesa dell’Abbazia di Pomposa, che risalgono appunto a tali epoche, possiamo notare due pagnottelle unite che ricordano molto il corpo centrale della più famosa “coppia”. Nemmeno negli affreschi di palazzo Schifanoia, ove la vita ferrarese del 1400 è molto raffigurata, non vi sono tracce del pane con cornetti.

Il Pane Ferrarese: La Ciupeta

Il Pane Ferrarese: La Ciupeta

Per datare con approssimazione la nascita del pane ferrarese nella forma a “coppia” dobbiamo far riferimento al carnevale del 1536. In una cena imbandita  in onore del Duca di Ferrara fu presentato un pane ritorto. Di questo pane ritorto o intorto ne dà testimonianza l’acclamato scalco di corte Cristoforo da Maessisbugo nella sua opera: Modo di ordinare banchetti , apparecchiare tavole , fornire palazzi. Nel 1694, del famoso pane ferrarese, ne parla lo storico Antonio Frizzi nelle sue Memorie storiche di Ferrara dove racconta che si era raggiunta tale raffinatezza per cui veniva imposta una selezione delle farine da usarsi, sia per uso privato che pubblico.
Pittori, scultori e poeti del nostro tempo non hanno mancato di rendergli omaggio nelle loro opere e proprio nella sala dell’Arengo nel Palazzo del comune, il pittore Achille funi nel 1930, illustrando il suo Orlando Furioso, ha trovato modo di illustrare due eleganti Coppiette.

Grazie alla nascita nel 2004 del Consorzio di tutela, “la coppia ferrarese” è il nome di un prodotto di panetteria a Indicazione Geografica Protetta.

 

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