Ettore Guatelli nasce a Collecchio, nella provincia di Parma, il 18 Aprile 1921. Figlio di mezzadri originari di Ozzano Taro (PR), inizia sin da giovane a frequentare i Magazzini dei raccoglitori dell’Appennino, dove nasce la sua grande passione: la raccolta di oggetti poveri e quotidiani.

All’inizio degli anni 50 Ettore, comincia a collezionare oggetti per salvarli dal loro inevitabile cambiamento di rimodernamento causato dal Boom economico. La sua raccolta confluisce nel 2003, tre anni dopo la sua morte, in un museo, che raccoglie tutti gli oggetti poveri, o come lui stesso definisce: oggetti dell’ovvio

Il museo risulta essere la sua opera finale, ed è situato all’interno di un ex Rimessa per trebbiatrici e carri a Ozzano Taro, nel comune di Collecchio, a 20 Km da Parma. Gli oggetti sono disposti secondo una logica che è testimonianza della tradizione popolare; sono oggetti abbandonati e consumati perché utilizzati a lungo. Gli elementi, che hanno un significato antropologico della vita rurale dei contadini, sono disposti in stanze che variano per tema; la stanza dei giocattoli, della cucina, delle scarpe ecc.. L’allestimento scenografico delle cose quotidiane, è intenzionalità dell’autore, in modo tale che il visitatore possa soffermarsi su oggetti, che altrimenti non approfondirebbe perché oggetti comuni.

“Tutti sono capaci di fare un museo con le cose  belle, più difficile è crearne uno bello con le cose umili come le mie”
Ettore Guatelli

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